"Caso Nunziati" la lettera di Pietro Curci


17/02/2017 - Il Direttore Generale dell´Arpi Nova ci scrive dopo la decisione della Corte Federale

Riceviamo e pubblichiamo una lettera inviataci dal Direttore Generale dell'Arpi Nova, Pietro Curci, in merito ai fatti che hanno coinvolto Alessio Nunziati. Come tecnico della squadra Juniores ha subito una lunga squalifica a tempo (che gli impedirà ancora per qualche settimana di poter scendere in campo come giocatore) per grave comportamento a fine gara nei confronti del direttore di gara. Fatto contestato dalla società biancorossa che ha presentato reclamo alla Corte Federale per scambio di persona. Reclamo respinto senza che ci sia stato alcun confronto tra arbitro e tesserato per valutare se ci possa essere stata effettivamente questa possibilità. 

Carissimo direttore di Pallaalcentro,

mi rivolgo a te come portavoce del nostro futsal in Toscana. E lo faccio non per una cosa bella e gioiosa, tipica del nostro amato sport, ma per una cosa molto, ma molto dolorosa, una cosa che reputo una sconfitta, non solo per la società che rappresento, l’Arpi Nova, ma per tutto il movimento: ieri è stata decretata una profonda ingiustizia ai danni di un giocatore che non ha bisogno di presentazione, Alessio Nunziati, una persona che ha basato la sua carriera non solo sulla professionalità, ma sulla INDISCUSSA (maiuscolo voluto) correttezza sportiva; un dato su tutti: la prima espulsione della sua carriera l’ha presa quest’anno per un fallo di mano come ultimo uomo. Per il resto, mai una squalifica, mai un’espulsione. Questo significherà qualcosa. E la società quest’anno, non a caso ha scelto lui (insieme a Giuseppe Apruzzese) per allenare la nostra squadra juniores, forte del fatto che questi ragazzi, oltre ad una guida tecnica di primo livello, avessero a disposizione una guida eccelsa di professionalità sportiva, quale è Alessio.

Alessio paga, paga in malo modo; paga una squalifica che non è sua, paga l’arroganza di chi non sa dire “si, forse ho sbagliato”. Chiedere scusa, ad ogni livello, non è un sintomo di debolezza, o almeno, non dovrebbe esserlo in nessun caso, ne davanti al proprio datore di lavoro, ne davanti ad un amico, ne davanti ad un referto scritto a fine gara, ne davanti ad supplemento di referto. Eppure, nella società di oggi, chi ha la penna dalla parte giusta, e la possibilità di usarla liberamente senza possibilità di contraddittorio, ha un potere incontrastato; e allora che fare? Abbiamo fatto tutto e più di tutto per dire e per far sapere che Alessio Nunziati è INNOCENTE; alla luce dei fatti non possiamo altro che accettare la sentenza e il giocatore sconterà la sua squalifica; non saranno poche righe di un referto a screditare la figura di questo ragazzo, conosciuto e ben voluto da tutta la Toscana e siamo sicuri che quando Alessio tornerà in campo il primo applauso di tutti sarà proprio per lui.

La sentenza della Corte Federale non ha fatto altro che confermare quanto scritto nel referto, lo sapevamo già, anche quando ci siamo visti a Coverciano “con la scusa ci prendiamo un caffè insieme, tanto non cambierà nulla”, questo fu il nostro commento. Loro fanno il loro mestiere, leggono le carte e applicano le regole. Sono le “sentenze un po’ originali…”, parafrasando una canzone di anni fa (andrebbe ascoltata attentamente questa canzone) che danno fastidio, tanto, soprattutto quelle condite da non verità e da una giusta dose di onestà intellettuale: ecco, quello sì che dà noia, tanto. Mi piacerebbe incontrare il sig. Arbitro di quella gara presentandomi come Alessio Nunziati, sono sicuro che mi saluterebbe senza obiettare alcunché.

Prendiamo atto di tutto ciò; prendiamo atto e impariamo alla svelta; per esempio, abbiamo appreso che è sufficiente vestirsi da tifoso della società avversaria per fa prendere una multa agli altri: “Per tesserato NON IDENTIFICATO che a fine gara offendeva il D.G.”, così recitava il Comunicato Ufficiale n. 42 del 12/01/2017; mi chiedo, e chiedo anche a te, Direttore, se il sig. arbitro non è riuscito ad identificare la persona, come fa a dire che era un tesserato dell’Arpi Nova? In base a cosa? A dover di cronaca, aggiungo che quando abbiamo fatto ricorso non abbiamo contestato i fatti di quella partita, non abbiamo contestato la squalifica del nostro presidente: abbiamo solo chiesto di avere giustizia per un errore. Giustizia che non c’è stata perché lo scambio di persona era palese tant’è che Nunziati alla fine della gara era dentro gli spogliatoi a tenere buoni i suoi ragazzi. Oggi abbiamo perso tutti, tutti indistintamente, perché questa volta è capitato a noi, ad Alessio Nunziati. Domani potrà succedere a chiunque solo perché nello sport ammettere i propri errori è severamente vietato, è da deboli, da perdenti: non si può perdere nello sport, non è ammesso. Peccato, peccato davvero!

Cordialmente Pietro Curci, direttore generale della società Arpi Nova

Come Direttore di Pallaalcentro non era presente alla partita "incriminata", ma sono pronto a mettere la mano sul fuoco sul comportamento di Alessio Nunziati che, come sottolineato nella lettera di Pietro Curci, in 18 anni di carriera non si è mai macchiato di alcuna scorrettezza nei confronti di avversari o arbitri. Un esempio per tutti, a cominciare dai più giovani.